tullio d'albisola

Casa Mazzotti
Albissola Marina (Sv)

Voluta da Tullio d'Albisola come propria abitazione - negozio - laboratorio, è stata progettata dall'architetto futurista Nicolaj Diulgheroff a partire dal 1930, mentre la costruzione fu terminata nel 1934. Casa Mazzotti è l'unico esempio di abitazione futurista giunto intatto sino ad oggi, in quanto interamente progettata e realizzata sotto le direttive del progettista e nel corso degli anni la costruzione non ha subito modifiche o superfetazioni. Attualmente ospita la ditta Ceramiche Mazzotti e l'archivio documentale di Tullio d'Albisola.

Casa Mazzotti



I volumi esterni

La villa, coi suoi volumi geometrici colorati e aggregati secondo le varie funzioni, è un raro esempio di architettura futurista. Molti particolari ne designano tale stile dinamico: le pensiline all'ingresso del negozio e nella facciata della residenza, le finestre ampie dell'abitazione e quelle curve del vano scala, le numerose ringhiere metalliche, il gioco armonico di luci ed ombre, le parti tonde del corpo scala e del negozio, gli aggetti che incorniciano le aperture e gli angoli tondi. E' invece razionalista la proporzione dei volumi e la divisione degli stessi secondo le funzioni per cui la villa è stata costruita: abitazione, laboratorio per le ceramiche e annesso negozio per l'esposizione e la vendita.



Il testamento architettonico

«L'architettura è bella e superiore alle altre arti, perché crea degli organismi viventi e armonici in tutto... Il progetto della nuova fabbrica Mazzotti è di stile moderno e futurista, ma di un futurismo di cui non bisogna spaventarsi molto perché "siamo molto, ma molto lontani dal futurismo prampoliniano". Nel nostro progetto non c'è che "semplicità, logica, proporzione, economia" il resto è armonia e buon gusto.»

Queste le parole di Diulgheroff scritte all'amico Tullio il 16 dicembre 1930, con le quali espresse la propria teoria di quell'ideale architettonico che è rimasto il suo testamento, essendo rarissimi gli esempi di architetture futuriste giunte sino ai nostri giorni. La vicinanza alla spiaggia ha ispirato l'architetto per la scelta dei colori e così scriveva il 26 luglio 1932:

«Ho scelto tre toni: paglierino (quasi bianco) per l'avancorpo del negozio che spicchi bene nel complesso plastico della casa d'abitazione, invece in tinta grigio blu, sulla quale la torre della scala, che si incastra nel blocco centrale, è tinteggiata tutta in giallo terra o viceversa.»

I colori suggeriti sono stati fatti realizzare da Tullio e ancora oggi spiccano inconsueti sul lungomare ligure.



Le partizioni interne

Solamente l'interno dell'abitazione è stato trasformato per adattarlo alle esigenze abitative odierne, mentre il negozio ed il corpo scala sono stati mantenuti nell'aspetto originale, sia per quanto concerne il disegno della pavimentazione in graniglia che per l'arredamento; gli scaffali e gli espositori del negozio sono stati disegnati da Diulgheroff e il colore grigio originale dei ripiani è stato mantenuto. Il negozio ospita i manufatti della ditta Ceramiche Mazzotti la quale, nel rispetto della tradizione artigianale albisolese, prosegue la produzione di ceramiche e maioliche artistiche di squisita fattezza e accurata lavorazione.



La continuità della tradizione

La casa di Tullio d'Albisola è stata restaurata più volte ed è ancora un'abitazione-laboratorio-negozio come in passato e, per quanto particolare, è vissuta con intensità e orgoglio dagli eredi di Tullio, i quali hanno saputo conservare privatamente, attraverso la memoria degli affetti, questo patrimonio culturale e storico indubbiamente unico e singolare.



Il progettista:
Nicolaj Diulgheroff

Nasce a Kiustendil in Bulgaria il 20 dicembre 1901. Frequenta la Kunstgewerbeschule di Vienna e la Neue Schule Fur Kunst der Weg di Dresda. Nel 1903 è alla Bauhaus di Weimar, mentre nel 1926 si trasferisce in Italia, dove termina gli studi nella Scuola Superiore di Architettura dell'Accademia Albertina di Torino, dove si laurea nel 1932.

Nel frattempo partecipa come pittore a mostre collettive e personali, disegna mobili, lampade e oggetti in ceramica e in cristallo. Proprio a Torino inizia la sua partecipazione al Movimento Futurista, dove espone alla Prima Mostra di Architettura Futurista, e successivamente in molte altre città, tra le quali Mantova, Milano, Alessandria, Venezia, Roma, Parigi.

Nel 1931-32 lavora alla Casa Mazzotti ad Albissola Marina. Progetta e realizza numerosi arredamenti nonchè ceramiche per la famiglia Mazzotti di Albissola. La sua intensa attività artistica e progettuale prosegue sino alla sua scomparsa avvenuta a Torino, dove ha sempre vissuto.

Foto Fabio Fidone ©

CLICK SULLE IMMAGINI PER INGRANDIRE


L'architettura futurista di casa Mazzotti.


Pavimentazione a mosaico su disegno di Tullio d'Albisola.


Pensilina dell'abitazione in aggetto.


Il vano scala dai volumi curvi.


L'ingresso del negozio, al primo piano l'abitazione


Balaustra dello scalone interno.


Scaffali del negozio su disegno originale di Diulgheroff


Giuseppe "Bausin" Mazzotti con Nicolaj Diulgheroff davanti a Casa Mazzotti.